Quadri elettrici media tensione Gas SF6 free: nuovo regolamento
Data di pubblicazione: 23 Giugno 2025

Quadri elettrici media tensione Gas SF6 free: nuovo regolamento

Quadri elettrici Media Tensione e gas SF6 free: cosa cambia

Il settore della distribuzione elettrica sta vivendo una trasformazione profonda, guidata da nuove direttive ambientali europee che impongono un cambio di rotta nelle tecnologie impiegate. 

Tra i principali protagonisti di questo cambiamento troviamo il regolamento UE 2024/573, che introduce la progressiva eliminazione dell’esafluoruro di zolfo (SF6), un gas finora largamente utilizzato nei quadri elettrici di media e alta tensione.

Questa nuova normativa rappresenta un punto di svolta per l’intero comparto elettrotecnico: si tratta infatti di un provvedimento che, pur nato da esigenze ambientali stringenti, ha implicazioni tecniche, operative e strategiche rilevanti per produttori, progettisti e installatori.

 

Per affrontare con consapevolezza questo cambiamento, è fondamentale comprendere: 

  • Cosa sia il gas SF6
  • La normativa di riferimento riguardo l'SF6 free
  • Cosa cambia per i quadri elettrici di media tensione
  • Quali sono i nuovi obblighi che devono rispettare le aziende
  • Quali opportunità si aprono in ottica di innovazione e sostenibilità

In questo articolo approfondiamo tutti questi aspetti, al fine di aiutarti a comprendere meglio l'impatto del Regolamento UE 2024/573 e prepararti al cambiamento.

Che cosa è il gas SF6 e perché si va verso la sua eliminazione

L'esafluoruro di zolfo - o più brevemente SF6 - è stato per anni una soluzione ideale nei sistemi elettrici ad alta e media tensione. Grazie alle sue proprietà isolanti, ha permesso di realizzare quadri compatti, sicuri e affidabili.
Tuttavia, il lato oscuro di questo gas è emerso con chiarezza negli ultimi anni: l'SF6 è uno dei gas serra più dannosi per l'ambiente, con un potenziale di riscaldamento globale (GWP) di oltre 23.000 volte superiore alla CO₂.

La sua elevata persistenza in atmosfera, che può superare i 3.000 anni, lo rende particolarmente pericoloso anche in presenza di perdite minime durante fasi di installazione, manutenzione o smaltimento.

In un contesto in cui la neutralità climatica è diventata una priorità europea, la presenza dell'SF6 nelle apparecchiature elettriche non è più compatibile con gli obiettivi di sostenibilità.

Ecco perché, alla luce della crescente attenzione alla sostenibilità ambientale e degli impegni europei per la neutralità climatica entro il 2050, l'Unione Europea ha avviato una progressiva eliminazione dei gas fluorati (F-gas), tra cui l'SF6.
Questa transizione segna un cambiamento epocale nel settore elettrico, che si deve così orientare verso soluzioni alternative più sostenibili.

Cosa prevede il Regolamento UE 2024/573

Il Regolamento UE 2024/573, entrato in vigore ll'11 marzo 2024, rappresenta un passo decisivo nella lotta contro i gas fluorati ad effetto serra. Il provvedimento si inserisce nel più ampio Green Deal europeo, con l'obiettivo di ridurre le emissioni climalteranti e accellerare la transizione verso tecnologie più sostenibili nel settore elettrico ed industriale.

 

In particolare, il regolamento vieta l'immissione sul mercato europeo, a partire dal 1° gennaio 2026, di apparecchiature elettriche contenenti SF6, per applicazioni fino a 24 kV - come i quadri elettrici di media tensione. 

Per tensioni superiori, le restrizioni si stenderanno progressivamente negli anni successivi. Sono previste alcune deroghe temporanee, ma solo per casi tecnicamente giustificabili o laddove non esistano ancora soluzioni alternative affidabili.

 

Il regolamento introduce inoltre obblighi più severi in materia di tracciabilità, etichettatura e gestione dei gas fluorurati, imponendo a produttori e utilizzatori una maggiore responsabilità ambientale.

Il messaggio è chiaro: l'Europa vuole diventare SF6 free entro pochi anni, stimolando l'adozione di tecnologie innovative e favorendo una filiera elettrica sempre più green: 

 

Telecamere di videosorveglianza nei negozi

 

Cosa cambia per i quadri elettrici di Media Tensione con il Regolamento UE 2024/573

Con l'eliminazione graduale dell'SF6, anche i quadri elettrici di Media Tensione (MT), entrano in una nuova fase di trasformazione. Da sempre progettati per garantire alte prestazioni in ambienti critici, oggi sono chiamati a integrarsi con tecnologie a basso impatto ambientale, senza compromettere sicurezza ed affidabilità

 

Il cambiamento principale riguarda l'isolamento interno, che non potrà più basarsi sull'SF6, ma dovrà sfruttare gas alternativi a basso GWP, come miscele di aria e azoto, oppure utilizzare soluzioni completamente air-insulated. Questi sistemi, pur mantenendo le prestazioni richieste, consentono di ridurre drasticamente le emissioni climalternanti associate alla produzione e alla manutenzione degli impianti. 

 

Dal punto di vista pratico, i produttori stanno già sviluppando quadri elettrici gas-free, compatibili con le normative vigenti e pronti per la transizione ecologica. Inoltre, i nuovi modelli puntano su modularità, digitalizzazione e manutenzione predittiva, caratteristiche fondamentali per aumentare l'efficienza operativa e rispondere alle esigenze del mercato.

Per installatori, progettisti e responsabili di impianti elettrici, si apre quindi una fase di aggiornamento tecnologico e normativo da non sottovalutare

Le tecnologie disponibili per i quadri MT SF6 free: confronto e vantaggi

La messa al bando dell'SF6 ha spinto il settore elettrico a sviluppare nuove soluzioni sostenibili per i quadri di media tensione. Le tecnologie SF6 free oggi disponibili variano per prestazioni, ingombro e applicazioni

Tra le principali alternative abbiamo: 

  • Aria secca: usa l'aria come isolante. È sicura, semplice da gestire, e ideale per impianti civili e pubblici.
  • Interruttori in vuoto: garantiscono elevata afidabilità e lunga durata. Vanno abbinati ad altri isolanti, come aria o solido. 
  • Gas alternativi a basso GWP: offrono buone prestazioni in spazi ridotti, ma hanno comunque un impatto ambientale e sono soggetti a futuri limiti normativi. 
  • Isolamento solido: molto compatto e robusto, è adatto a spazi critici ma meno flessibile in fase di progettazione. 

In sintesi, l'aria secca si conferma oggi come la soluzione più equilibrata per sostituire l'SF6 nei quadri elettrici MT: è completamente priva di gas fluoruratisemplice da implementareeconomicamente accessibile e pienamente coerente con gli obiettivi di sostenibilità della Comunità EuropeaIl tutto senza compromettere gli aspetti fondamentali di un impianto elettrico: sicurezza, affidabilità e continuità operativa.

 

Quali obblighi devono rispettare le aziende secondo il Regolamento UE 2024/573

Con l'entrata in vigore dell'UE 2024/573, le imprese del settore elettrico devono adeguarsi a diversi doveri, fondamentali anche per evitare sanzioni. Di seguito i principali aspetti da non trascurare: 

 

  • Stop all'uso e alla vendita di SF6 nei nuovi impianti: il divieto vale dal 1° gennaio 2026 per apparecchiature fino a 24 kV. 
  • Recupero, riciclo o distruzione dell'SF6 a fine vita: le imprese devono garantire il recupero e la distruzione, documentando ogni fase secondo le migliori tecniche disponibili. 
  • Controlli periodici: se l'apperecchiatura contiene gas fluorurati in quantità rilevanti, è obbligatorio controllare e riparare eventuali perdite entro un mese dall'individuazione.
  • Etichetattura corretta: è prescritto riportare indicazioni chiare sul contenuto di gas fluorurati (nome, peso, GWP, date deroga) conformemente all'art.12.
  • Certificazione e formazione del personale tecnico: chi installa, mantiene, recupera gas, deve essere personale certificato (art. 10 e 11 del Regolamento).
  • Registrazioe su portali e tracciabilità: devono essere registrati dettagli su immissione, uso ed estrazione degli F-Gas (art.20 e 23). In Italia è attiva una Banca Dati gestita dalle Camere di Commercio dove comunicare le attività legate all'F-Gas.
  • Finanziamento della gestione a fine vita: entro il 31 dicembre 2027, i produttori devono sostenere i costi per raccolta, trattamento, recupero o distruzione di apparecchiature contenenti F-Gas (art. 12 e 13 della direttiva 2012/19/UE). 

Cosa rischiano le aziende che non si adeguano? 

Il Regolamento UE 2024/573 non lascia spazio ad interpretazioni: chi non rispetta le nuove regole, rischia sanzioni economiche importanti e limitazioni operative. 

Le responsabilità ricadono su produttori, installatori, manutentori e distributori che operano nel mercato europeo.

In Italia, l'apparato sanzionatorio è definito dal D.Lgs. 5 dicembre 2005, n.201 (aggiornato con recepimenti successivi), che prevede multe per: 

  • Mancata registrazione nella Banca Dati F-Gas
  • Omissione della corretta etichettatura dei dispositivi
  • Assenza del personale certificato per interventi su apparecchiature contenenti F-Gas
  • Violazione dei limiti di utilizzo o commercio di apparecchiature non conformi

Le sanzioni possono andare da 500 fino ad oltre 100.000 euro, in base alla gravità della violazione.

Oltre all'aspetto economico, è importante considerare anche i rischi reputazionali per le aziende che non dimostrano attenzione alle normative ambientali e agli obblighi europei. 

Conclusioni: affrontiamo il cambiamento con consapevolezza

L'eliminazione dell'SF6 segna una svolta importante per il settore elettrico. Non si tratta solo di adeguarsi ad una normativa, ma di innovarsi, migliorando l'impatto ambientale delle proprie attività e costruire una filiera più responsabile. 
Le aziende che scelgono di investire oggi in formazione, soluzioni gas-free e corretta gestione normativa saranno pronte a rispondere alle sfide del mercato di domani, rafforzando al tempo stesso la propria competitività e reputazione. 

In questo percorso, noi siamo sempre al fianco di installatori, progettisti e produttori, per supportare la transizione, chiarire i dubbi normativi e fornire soluzioni tecniche all'altezza del cambiamento:
il futuro è già iniziato e noi possiamo affrontarlo insieme, in modo concreto, consapevole e sostenibile. 

Sanzioni salate per chi non si adegua alle normative

Scarica la brochure gratuita per vedere a quanto possono ammontare le sanzioni.
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