Conto Termico 3.0: la nuova spinta alla transizione energetica
Data di pubblicazione: 27 Ottobre 2025

Conto Termico 3.0: la nuova spinta alla transizione energetica

Cosa cambia, come funziona e perché rappresenta un’occasione concreta per installatori, imprese e PA.

In un periodo in cui la transizione energetica non è più solo un obiettivo, ma una necessità concreta, il Conto Termico 3.0 rappresenta la nuova grande opportunità per rendere più efficienti gli edifici esistenti e per rilanciare l’attività di chi opera nel mondo dell’impiantistica e dell’edilizia.
Questo incentivo, gestito dal GSE (Gestore Servizi Energetici), è pensato per premiare chi sceglie di migliorare le prestazioni energetiche e ridurre i consumi, attraverso interventi di riqualificazione energetica e l’utilizzo di fonti rinnovabili. Di seguito trovi alcune linee guida chiare che possono permetterti di capire cos’è il Conto Termico 3.0, come funziona, quali vantaggi offre agli installatori e come prepararti per cogliere subito le nuove opportunità.

Cos’è il Conto Termico 3.0

Il Conto Termico 3.0 è l’evoluzione del meccanismo di incentivo nazionale che sostiene la riqualificazione energetica degli edifici esistenti e la produzione di energia termica da fonti rinnovabili. A differenza delle detrazioni fiscali (come l’Ecobonus o il bonus ristrutturazione), che consentono di recuperare una parte della spesa sostenuta tramite riduzioni delle imposte distribuite su più anni, il Conto Termico 3.0 funziona in modo più snello e diretto. Non prevede infatti alcuna compensazione fiscale, ma un contributo economico diretto, erogato dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE) sul conto corrente del beneficiario.
In pratica, chi realizza un intervento ammissibile riceve una liquidità immediata o in poche rate tramite bonifico bancario, senza dover attendere i tempi lunghi delle detrazioni fiscali. Questo rende il meccanismo più semplice, trasparente e accessibile anche a chi non ha capienza fiscale o non può permettersi anticipi importanti.


Quando entra in vigore il Conto Termico 3.0

Il decreto che introduce il Conto Termico 3.0 (D.M. 7 agosto 2025, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 224 del 26 settembre 2025) entrerà in vigore il 27 dicembre 2025. Entro il 25 febbraio 2026, il GSE ne pubblicherà le regole operative e aggiornerà il portale che ne consentirà l’invio delle richieste, tutte le richieste arrivate precedentemente all’aggiornamento verranno gestite seguendo le regole del conto termico 2.0.

Questo significa che gli operatori del settore — in particolare installatori, imprese e Pubbliche Amministrazioni — hanno pochi mesi per prepararsi, aggiornare le proprie competenze e strutturarsi per offrire ai clienti un servizio completo di riqualificazione energetica incentivata.

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Budget e ripartizione del Conto Termico 3.0

Il Conto Termico 3.0 prevede una dotazione finanziaria complessiva di 900 milioni di euro all’anno, suddivisa in modo equilibrato tra settore pubblico e privato:

  • 400 milioni di euro destinati alle Pubbliche Amministrazioni, per interventi di riqualificazione energetica e miglioramento dell’efficienza sugli edifici pubblici;
  • 500 milioni di euro riservati ai soggetti privati, tra cui imprese, professionisti e operatori del terziario.
GSE Contatore Conto Termico

Questa ripartizione riflette l’obiettivo del decreto: sostenere la transizione energetica del patrimonio pubblico e, allo stesso tempo, stimolare l’innovazione e la sostenibilità nel mondo produttivo.
Dal momento dell’entrata in vigore del decreto, il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) mette a disposizione sul proprio sito un contatore aggiornato in tempo reale, che consente di monitorare l’andamento dei fondi. Attraverso questo strumento è possibile verificare quanto budget è già stato utilizzato, quanto rimane disponibile e come si distribuisce tra Pubbliche Amministrazioni e privati.
In caso di esaurimento del budget annuale, il decreto prevede che il GSE continui a ricevere le richieste per i successivi 60 giorni solari.
Le domande presentate in questo periodo rientrano nel plafond dell’anno in corso; quelle pervenute successivamente saranno invece registrate e finanziate nell’esercizio successivo, compatibilmente con le risorse disponibili.

Quali sono gli interventi ammessi nel conto termico 3.0?

Gli interventi ammessi si dividono in due grandi categorie:

INTERVENTI DI EFFICIENZA ENERGETICA

Sono interventi che aumentano le prestazioni e riducono i consumi degli edifici esistenti, tra cui:

  • sostituzione dei sistemi di illuminazione interni ed esterni con soluzioni migliorative ad alta efficienza energetica;
  • installazione di sistemi di building automation e termoregolazione, come ad esempio sistemi di gestione e controllo di impianti termici ed elettrici degli edifici, contabilizzazione del calore;
  • installazione di impianti fotovoltaici con sistemi di accumulo, se abbinati alla sostituzione dell’impianto termico con pompa di calore;
  • installazione di infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici, sempre congiuntamente alla sostituzione dell’impianto termico con pompa di calore.

Le Pubbliche Amministrazioni possono accedere agli incentivi per qualsiasi edificio pubblico, indipendentemente dalla sua funzione.
Per imprese o privati, invece, il Conto Termico 3.0 è rivolto agli edifici del settore terziario — quindi strutture come uffici, negozi, hotel o laboratori artigianali.

INTERVENTI PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA TERMICA DA FONTI RINNOVABILI

Rientrano in questa categoria:

  • sostituzione di impianti di climatizzazione con pompe di calore;
  • installazione di impianti solari termici per acqua calda sanitaria o riscaldamento;
  • sostituzione di scaldacqua elettrici con scaldacqua a pompa di calore;
  • sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con sistemi ibridi factory made o bivalenti;
  • sostituzione di vecchi impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di generatore di calore alimentato da biomassa;

Questi interventi sono accessibili a tutte le categorie di soggetti e per tutti gli immobili esistenti.
L’incentivo viene calcolato sulla base della producibilità energetica stimata, variabile a seconda della zona climatica e delle caratteristiche tecniche dell’impianto.

Cosa cambia rispetto al Conto Termico 2.0

Il nuovo Conto Termico 3.0 introduce importanti novità rispetto alla versione precedente, rendendo il meccanismo più moderno, inclusivo e flessibile. Ecco un confronto sintetico tra Conto Termico 2.0 (DM 16 febbraio 2016) e Conto Termico 3.0 (DM 7 agosto 2025):

✅ Incentivi in un’unica rata fino a 15.000 euro
Una delle modifiche più concrete riguarda la soglia per l’erogazione unica dell’incentivo, che passa da 5.000 a 15.000 euro. Questo significa che molti interventi di piccola e media entitàcome la sostituzione di pompe di calore, l’installazione di scaldacqua a pompa di calore o piccoli impianti solari termicipotranno essere pagati in un’unica soluzione, senza dover attendere rate annuali. Un vantaggio notevole per chi realizza e gestisce i lavori, perché riduce i tempi di ritorno economico e semplifica la gestione finanziaria dei clienti.

✅ Fotovoltaico, tecnologie integrate e Comunità Energetiche Rinnovabili (CER)
Una delle novità più attese del Conto Termico 3.0 è l’apertura agli impianti fotovoltaici, che possono accedere agli incentivi se installati insieme alla sostituzione dell’impianto di climatizzazione invernale con pompe di calore elettriche. In questo modo, il fotovoltaico entra nel meccanismo come parte di un progetto di integrazione energetica che unisce produzione da rinnovabili ed efficienza termica.
Ma la vera svolta arriva con la compatibilità con le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) e le configurazioni di autoconsumo collettivo: il Conto Termico 3.0 consente di integrare gli interventi incentivati – come pompe di calore o impianti fotovoltaici con accumulo – all’interno di reti locali di condivisione dell’energia. Questo favorisce la nascita di modelli energetici collaborativi, in cui cittadini, imprese e Pubbliche Amministrazioni possono condividere i benefici economici e ambientali della transizione energetica. Per gli installatori e le imprese del settore, si apre così un nuovo campo di lavoro: progettare, realizzare e gestire impianti integrati in ottica di comunità, unendo efficienza, sostenibilità e partecipazione.

✅ Copertura fino al 100% per la Pubblica Amministrazione
La novità più significativa riguarda le Pubbliche Amministrazioni, che potranno accedere a incentivi fino al 100% della spesa ammissibile.
Questo vale per: edifici pubblici situati in comuni fino a 15.000 abitanti; scuole, ospedali e strutture sanitarie, indipendentemente dal numero di abitanti del comune.
Si tratta di una misura pensata per sostenere in modo concreto la riqualificazione energetica del patrimonio pubblico, soprattutto nei territori minori, dove spesso mancano risorse proprie per finanziare gli interventi. Un’occasione reale per rendere più efficienti scuole, municipi e strutture sanitarie, con un impatto diretto sul comfort, sui consumi e sulla sostenibilità ambientale delle comunità locali.

Come si accede al Conto Termico 3.0

Il funzionamento del Conto Termico 3.0 si basa su due modalità di accesso:

Accesso diretto

Il beneficiario — privato, impresa o PA — presenta la domanda entro 90 giorni dalla conclusione dei lavori, caricando tutta la documentazione sulla piattaforma del GSE.

Prenotazione (solo per le Pubbliche Amministrazioni)

Consente di prenotare l’incentivo prima dell’avvio dei lavori, bloccando così le risorse economiche e garantendo la copertura dell’intervento. Dopo l’approvazione del GSE:

  • i lavori devono iniziare entro 18 mesi;
  • la conclusione deve avvenire entro 12 mesi dalla dichiarazione di avvio.

Le PA possono inoltre ricevere una rata di acconto (pari al 50% o ai 2/5 dell’incentivo, a seconda della durata del contributo), una rata intermedia e il saldo finale al termine dell’intervento.

L’importanza di una documentazione accurata prima dell’avvio dei lavori

Un aspetto spesso sottovalutato, ma fondamentale per accedere al Conto Termico 3.0, riguarda la documentazione dello stato di fatto dell’edificio prima dell’inizio dei lavori. Tutti gli interventi devono essere tracciati e corredati da relazioni tecniche, fotografie e attestazioni che dimostrino in modo chiaro la situazione preesistente.
Questa fase preliminare non è una formalità: è la base su cui il GSE valuta l’effettiva ammissibilità dell’intervento. Una documentazione incompleta o imprecisa può infatti compromettere l’intera richiesta e portare al rigetto dell’incentivo, anche a lavori conclusi. Per questo motivo è essenziale affidarsi a tecnici qualificati e curare ogni dettaglio fin dall’inizio: solo una pratica corretta e completa consente di ottenere in sicurezza i contributi previsti dal Conto Termico 3.0.

Nel Conto Termico 3.0, la qualità e la coerenza progettuale degli interventi diventano centrali. Per questo motivo, è obbligatoria la diagnosi energetica per tutti gli interventi più rilevanti, ovvero quelli con una potenza termica superiore ai 200 kW o che comportano la trasformazione dell’edificio in NZEB (Nearly Zero Energy Building). La diagnosi non è solo un adempimento tecnico, ma lo strumento che consente di dimostrare concretamente il miglioramento energetico ottenuto rispetto alla situazione iniziale, garantendo la corretta dimensione degli impianti e la massima efficienza dell’intervento.

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Tempistiche e modalità di erogazione del conto termico 3.0

Il GSE eroga il contributo direttamente sul conto corrente del beneficiario:

  • Per importi fino a 15.000 euro, l’incentivo viene pagato in un’unica rata.
  • Per importi superiori, il pagamento avviene in 2 o 5 anni, in base alla tipologia e dimensione dell’intervento.

Questo meccanismo garantisce un flusso economico sostenibile e una reale accessibilità anche per chi non dispone di grande liquidità iniziale.

Perché il Conto Termico 3.0 conviene agli installatori

Per chi lavora nel mondo dell’impiantistica e dell’edilizia, il Conto Termico 3.0 non è solo un incentivo: è una vera leva di crescita professionale e commerciale.

  • 1. Più opportunità di lavoro: grazie all’ampliamento delle tipologie di intervento incentivabili (pompe di calore, sistemi ibridi, solare termico, fotovoltaico con accumulo, building automation).
  • 2. Valore aggiunto per i clienti: proporre soluzioni di riqualificazione energetica con contributi a fondo perduto fino al 65% o 100% significa rendere ogni intervento più accessibile.
  • 3. Collaborazioni con enti pubblici: le PA sono i soggetti che trarranno il maggiore vantaggio, grazie a coperture fino al 100% della spesa e alla possibilità di prenotare l’incentivo in anticipo. Questo può aprire la strada a collaborazioni di lunga durata e beneficio.
  • 4. Semplificazione finanziaria: non essendo una detrazione, ma un contributo diretto, il Conto Termico 3.0 consente un ritorno economico più immediato rispetto ai classici bonus edilizi.

Per un installatore preparato, conoscere a fondo questo incentivo significa distinguersi sul mercato, proporre soluzioni integrate e fidelizzare la propria clientela.

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