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Prevenire e rimuovere il calcare negli impianti termoidraulici
Data di pubblicazione: 21 Gennaio 2025

Prevenire e rimuovere il calcare negli impianti termoidraulici

Scopri come prevenire e gestire il calcare negli impianti termoidraulici con soluzioni efficaci per garantire efficienza e lunga durata degli impianti.


Il calcare rappresenta un nemico silenzioso ma insidioso per gli impianti termoidraulici. La sua formazione può compromettere il funzionamento di tubazioni, ed elettrodomestici come: caldaie e scaldabagni, ed altri elettrodomestici, riducendo l’efficienza energetica e aumentando i costi di manutenzione.
Per gli impiantisti e i professionisti del settore, saper affrontare questa problematica è essenziale per garantire la piena funzionalità dei sistemi e soddisfare le aspettative dei clienti. In questo articolo esploreremo le cause del calcare, come prevenirlo e i metodi più efficaci per risolvere i problemi legati alla sua presenza.

 

Calcare e Durezza dell’Acqua: Come Sono Collegati?

Il calcare si genera quando l’acqua, ricca di minerali come calcio e magnesio, tipici dell’acqua dura, viene riscaldata o evapora. Questo processo porta alla formazione di depositi solidi che si accumulano sulle superfici interne delle tubazioni, creando incrostazioni. Più alta è la durezza dell’acqua, maggiore è la probabilità che il calcare si depositi, compromettendo l’efficienza e la durata degli impianti.


Perché la durezza dell'acqua è un problema?

L'acqua dura provoca la formazione di incrostazioni calcaree che:

  • Danneggiano elettrodomestici, caldaie e rubinetti: Il calcare agisce come isolante termico, riducendo l’efficienza energetica e aumentando i consumi.
  • Ridimensionano l’efficacia dei detergenti, costringendo a usarne di più.
  • Contribuiscono all'usura dei tessuti nei lavaggi.
  • Tubazioni: formano accumuli che riducono la pressione dell’acqua e causano ostruzioni.

Tabella del risparmio possibile riconducibile
all’utilizzo di acqua decalcificata per una famiglia media di 4 persone

  TIPO DI RISPARMIO

%

  Utilizzo di detergenti e saponi

55%

  Usura dei tessuti durante il lavaggio

33%

  Energetico per riscaldamento acqua

40%

  Su manutenzione

92%

  Prodotti: Sali rigenerazione decalcificatore

100%

  RISPARMIO ANNUALE TOTALE

500€ circa


Un accumulo significativo di calcare può portare a riparazioni costose e a tempi di inattività per gli impianti industriali o domestici.


Come Si Misura la Durezza dell’Acqua?

La durezza dell’acqua esprime il contenuto totale di ioni calcio(Ca2+ ) e magnesio (Mg2+) presenti nell’acqua e viene misurata in gradi francesi (°f). Ogni grado francese equivale a 10 mg di carbonato di calcio (CaCO₃) disciolti in un litro d’acqua.

  1° f = 10 mg/l CaCO3  


Questa scala permette di classificare l’acqua in base al suo contenuto di minerali:

  • 0-7 °f: Acqua molto dolce.
  • 7-15 °f: Acqua dolce.
  • 15-25 °f: Acqua mediamente dura.
  • 25-32 °f: Acqua dura.
  • Oltre 32 °f: Acqua molto dura.


Strumenti per la Misurazione

Per misurare la durezza dell’acqua e proporre le soluzioni più adatte, gli impiantisti possono utilizzare:

  • Kit con reagente chimico: Efficaci e precisi, indicano i gradi francesi tramite cambiamenti di colore.
  • Strisce reattive: Veloci e pratiche, ideali per misurazioni sul campo.
  • Analisi professionale: Perfetta per situazioni più complesse o per grandi impianti.

Comprendere la durezza dell’acqua è essenziale per sviluppare soluzioni su misura ed evitare efficacemente i problemi ad essa legati.

 

Soluzioni per la Gestione del Calcare

Gestire il calcare significa adottare tecnologie e strategie mirate a limitarne la formazione, preservando l’efficienza e la durata degli impianti termoidraulici. In Italia, la normativa UNI 8065:2019 stabilisce parametri chiari per il trattamento dell’acqua negli impianti termici, definendo requisiti specifici in base alla potenza dell’impianto.

  • Impianti fino a 100 kW: È obbligatorio utilizzare un sistema di trattamento dell’acqua che riduca la durezza dell’acqua di reintegro a 15° F, sia per l’impianto termico che per l’ACS (Acqua Calda Sanitaria).
  • Impianti superiori a 350 kW: In questi casi, è obbligatorio installare un addolcitore d’acqua, indipendentemente dal livello di durezza dell’acqua, per garantire il rispetto delle norme e prevenire la formazione di depositi di calcare.
    Questi requisiti non solo assicurano la conformità normativa, ma proteggono anche le prestazioni e la longevità degli impianti, riducendo i costi operativi e di manutenzione.

 

L’addolcitore d’acqua

Una soluzione possibile per la prevenzione della formazione di calcare è l’addolcitore d’acqua, che utilizza resine a scambio ionico per rimuovere calcio e magnesio, sostituendoli con sodio. Questo processo riduce drasticamente la durezza dell’acqua, prevenendo la formazione di calcare.

Tipi di addolcitori disponibili:

Manuali: Richiedono intervento per la rigenerazione.
Automatici: Temporizzati o volumetrici, si rigenerano in modo autonomo.

 

Altri metodi possibili:

Trattamenti magnetici o elettronici: Alterano la struttura dei minerali per impedire la formazione di incrostazioni.
Quando il calcare è già presente, è necessario intervenire con soluzioni mirate per ripristinare l’efficienza degli impianti:

  • PRODOTTI CHIMICI (o dosatore di polifosfati) Ideali per rimuovere incrostazioni difficili senza danneggiare le superfici interne.
  • TRATTAMENTI NATURALI L’acido citrico è un’alternativa ecologica che garantisce risultati senza impatti negativi sull’ambiente.

 

Soluzioni Sostenibili contro il Calcare

Sempre più aziende cercano soluzioni che coniugano efficacia e rispetto per l’ambiente.
Tra i trattamenti ecologici più utilizzati:

  • ADDOLCITORI A CO₂: Riducono i depositi senza alterare la composizione chimica dell’acqua.
  • SISTEMI INNOVATI: Sistemi sostenibili di nuova concezione
  • SISTEMI MAGNETICI: Impediscono la cristallizzazione senza l’uso di sostanze chimiche.
  • PULIZIE CON ACIDI NATURALI: Ideali per un approccio sostenibile in ambito domestico e professionale.


Manutenzione Programmata: La Chiave per la Longevità

Una manutenzione regolare è indispensabile per garantire il corretto funzionamento degli impianti. Per ottenere il massimo, è consigliabile integrare un piano di manutenzione personalizzato che tenga conto delle specifiche esigenze di ciascun cliente e della tecnologia utilizzata. È importante adattare la frequenza degli interventi sopratutto alle specifiche caratteristiche dell’acqua e all’utilizzo degli impianti termoidraulici:

  • Zone con acqua dura: Interventi ogni 6-12 mesi.
  • Impianti industriali: Manutenzioni più frequenti per evitare blocchi nei processi produttivi.

 

Conclusioni

Il calcare è un problema comune, ma facilmente gestibile con le giuste conoscenze e strumenti. Conoscere la durezza dell’acqua, adottare misure preventive e programmare interventi regolari sono passi fondamentali per garantire l’efficienza e la longevità degli impianti termoidraulici.

Per gli installatori e i professionisti del settore, fornire soluzioni mirate e all’avanguardia, assicura e rafforza la fiducia dei propri clienti, valorizzando il proprio lavoro e la qualità del servizio offerto.

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