Bonus condizionatore 2025: cosa devono sapere gli installatori tra novità fiscali e scelte tecniche
Data di pubblicazione: 28 Maggio 2025

Bonus condizionatore 2025: cosa devono sapere gli installatori tra novità fiscali e scelte tecniche

Bonus condizionatore 2025: come orientarsi tra incentivi e impianti

Oggi essere installatori significa molto più che eseguire una posa a regola d’arte o conoscere a fondo un marchio. La vera professionalità si misura nella capacità di orientare il cliente in un contesto tecnico e normativo sempre più articolato. Le soluzioni impiantistiche evolvono rapidamente, così come gli incentivi legati alla climatizzazione.
Conoscere le differenze tra le agevolazioni disponibili e i nuovi standard tecnici non è solo utile: è diventato parte integrante della competenza professionale.


Come consigliare al cliente il climatizzatore giusto

Quando si accompagna un cliente nella scelta di un impianto di climatizzazione, la prima domanda da affrontare è legata alla potenza necessaria per agire in modo efficace l’ambiente. Generalmente viene ormai indicata in chilowatt (kW), superando l’uso dei BTU, in conformità con gli standard europei e le specifiche tecniche più recenti. A titolo indicativo, per quanto riguarda un ambiente residenziale, possiamo proporre queste equivalenze:

●     7.000 BTU ≈ 2 kW (ambienti fino a 15 m²)

●     9.000 BTU ≈ 2,5 kW (fino a 25 m²)

●     12.000 BTU ≈ 3,5 kW (fino a 35 m²)

●     18.000 BTU ≈ 5 kW (oltre 50 m²)

Naturalmente, non basta calcolare i metri quadrati: la scelta va fatta valutando con attenzione l’isolamento termico, l’esposizione solare, la destinazione d’uso dell’ambiente e la sua altezza interna. In un sottotetto o in una cucina molto esposta al sole, ad esempio, il fabbisogno può aumentare anche del 20–30%.

Un altro aspetto che l’installatore dovrebbe sempre approfondire con il cliente è la funzione di deumidificazione. In zone ad alta umidità – come le aree costiere o alcuni contesti collinari – ridurre il tasso di umidità migliora notevolmente il comfort percepito e alleggerisce il carico sul sistema, con benefici anche in termini di consumo. È utile spiegare che un impianto ben dimensionato non si limita a raffrescare o riscaldare, ma contribuisce a creare un microclima salubre, soprattutto in abitazioni dove sono presenti bambini o anziani.

Negli ultimi anni, i clienti sono sempre più sensibili alle tecnologie intelligenti integrate nei climatizzatori. Tra le caratteristiche oggi più apprezzate, che vale la pena segnalare per una scelta più accurata ci sono:

●     il sensore di presenza, che regola automaticamente l’erogazione d’aria in base alla posizione delle persone nella stanza;

●     i filtri antibatterici e antiallergici, ideali per chi soffre di allergie stagionali o per ambienti dove si vive tutto l’anno;

●     la connettività Wi-Fi, che consente di gestire il climatizzatore da remoto tramite smartphone, programmando accensione, spegnimento e modalità operative anche fuori casa;

●     La classe energetica è oggi uno degli aspetti più considerati dai clienti al momento della scelta del climatizzatore. Modelli in classe A++ oppure A+++ offrono un maggiore controllo dei consumi e garantiscono un miglior rendimento complessivo nel tempo.

Il miglioramento dell’efficienza energetica è inoltre requisito essenziale per l’accesso alla detrazioni fiscali è quindi importante, in fase di consulenza, evidenziare che il beneficio fiscale non dipende solo dall’etichetta del singolo apparecchio, ma dal suo impatto sul bilancio energetico dell’intervento complessivo.

Bonus Ristrutturazione, Ecobonus e Bonus Mobili: le differenze da conoscere

Il bonus condizionatore 2025 si inserisce in un quadro normativo che, seppur articolato, può offrire importanti opportunità economiche sia per il cliente che per l’impresa installatrice.


Le detrazioni più rilevanti sono tre:

  • Bonus Ristrutturazione
  • Ecobonus
  • Bonus Mobili

Cominciamo dal Bonus Ristrutturazione. Consente di detrarre il 50% delle spese sostenute per interventi edilizi – tra cui l’installazione di climatizzatori con pompa di calore – entro un tetto di 96.000 euro. Ma questo 50% è valido solo se l’intervento riguarda l’abitazione principale, ovvero l’immobile dove il contribuente ha la residenza anagrafica. Altrimenti, la detrazione si ferma al 36%.

L’Ecobonus, che premia gli interventi di riqualificazione energetica. Se il climatizzatore installato va a sostituire un vecchio impianto di riscaldamento e garantisce un miglioramento dell’efficienza, la detrazione può arrivare fino al 50
%. Tuttavia, dal 1° gennaio 2025 non sono più ammessi impianti alimentati da combustibili fossili, nemmeno se dotati di caldaie a condensazione.

Infine, il Bonus Mobili (o grandi elettrodomestici) si applica solo se l’acquisto del climatizzatore è legato a una ristrutturazione avviata dal 1° gennaio dell’anno precedente. Anche in questo caso, la detrazione è del 50%, ma il tetto massimo scende a 5.000 euro.
È fondamentale che il climatizzatore rientri tra gli elettrodomestici di classe energetica non inferiore ad A+, e che l’immobile oggetto dell’intervento sia l’abitazione principale.


ATTENZIONE: dal 2026 in poi, tutte queste aliquote diminuiranno.
Il bonus ristrutturazione, ad esempio, passerà dal 50% al 36% (solo 30% se l’immobile non è abitazione principale). Per questo motivo, è nell’interesse dell’installatore anticipare e stimolare le decisioni dei clienti ancora indecisi.

 

Registrazione ENEA: come e perché farla

La comunicazione all’ENEA è un passaggio obbligatorio per accedere ai bonus legati al risparmio energetico. Va effettuata entro 90 giorni dalla fine dei lavori e va a documentare l’effettivo miglioramento energetico apportato dall’intervento. Per l’installatore, ciò significa non solo conoscere la procedura, ma saperla anche spiegare. La registrazione si fa online, sul sito efficienzaenergetica.enea.it

Serve avere a disposizione:
- la scheda tecnica del climatizzatore installato (modello, potenza, classe energetica, tipo di refrigerante)
- i dati catastali dell’immobile
- una copia della certificazione di conformità

In caso di errori o omissioni, il cliente rischia la perdita del diritto alla detrazione. Per questo è buona prassi che l’installatore assista il cliente nella compilazione o, almeno, lo indirizzi a un tecnico abilitato. 
L’invio all’ENEA, benché formale, ha una valenza sostanziale: è la traccia documentale che consente all’Agenzia delle Entrate di verificare che l’intervento rientri effettivamente tra quelli agevolabili. Chi ignora questa fase espone il cliente – e talvolta se stesso – a contenziosi o contestazioni fiscali.

 

Stop al refrigerante R-410A: cosa cambia dal 2025

Uno dei cambiamenti più significativi a partire da quest’anno riguarda il divieto di installazione di nuovi impianti contenenti gas R-410A, se la carica è inferiore ai 3 kg. La misura deriva dall’applicazione del Regolamento (UE) 2024/573 e si inserisce nella più ampia strategia europea per la riduzione dei gas ad effetto serra.


L’R-410A ha un GWP molto elevato, e sarà progressivamente sostituito da refrigeranti meno impattanti come l’R-32 o l’R-290.
L’uso non conforme del gas vietato espone a sanzioni economiche e alla nullità dei requisiti per l’accesso agli incentivi.

Libretto F-Gas: obblighi e responsabilità

Chiudiamo con un punto che tocca direttamente la responsabilità professionale dell’installatore: la gestione degli impianti contenenti gas fluorurati. La normativa è chiara: per operare su questi impianti serve il patentino F-Gas, rilasciato da enti accreditati e registrato presso il portale nazionale fgas.it.

Il patentino attesta le competenze necessarie per la manipolazione sicura dei refrigeranti, per la ricerca e la gestione delle perdite, per il recupero e lo smaltimento del gas, e per l’installazione secondo criteri ambientali. La certificazione ha validità decennale, ma è condizionata al mantenimento della formazione e al rispetto degli obblighi di registrazione. Ogni impianto contenente oltre 3 kg di gas – o il corrispettivo in tonnellate equivalenti di CO₂ – deve essere registrato.

È responsabilità dell’installatore redigere il libretto di impianto, aggiornarlo in occasione di ogni intervento e, se necessario, comunicare le modifiche.
In assenza di questi adempimenti, le sanzioni possono superare i 10.000 euro, senza contare la responsabilità tecnica in caso di malfunzionamenti o perdite.


Conclusione

Essere installatori nel 2025 non significa più semplicemente saper installare un condizionatore. Oggi, significa gestire con competenza una filiera tecnica, normativa e fiscale in continuo aggiornamento, dove ogni dettaglio – dalla scelta del refrigerante al corretto accesso ai bonus fiscali – può fare la differenza tra un lavoro eseguito bene e un lavoro realmente vantaggioso per il cliente.

In questo scenario, Edif è al fianco degli installatori con un team di tecnici specializzati sempre aggiornati sulle normative vigenti, sulle tecnologie più efficienti e sulle strategie migliori per valorizzare ogni intervento. Collaborare con noi significa poter contare su un supporto concreto, pensato per semplificare il lavoro quotidiano e offrire risposte puntuali ai clienti finali.

 

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